Già leader dei Verdi, ora a capo del ministero dell’Economia tedesca, Robert Habeck ha perso consensi per uno scandalo e una legge impopolare.
Crollo di popolarità per uno dei politici più apprezzati degli ultimi anni dai tedeschi: Robert Habeck, attuale ministro dell’Economia della Germania, dovrebbe dimettersi per il 50% della popolazione del suo Paese, secondo quanto riportato da Il Post. La causa: uno scandalo che ha coinvolto un suo collaboratore e la sua nuova proposta di legge sui riscaldamenti.
Lo scandalo che ha coinvolto un collaboratore di Habeck
Robert Habeck aveva avuto modo di farsi conoscere e apprezzare già a partire dal 2018, quando aveva assunto la guida del partito dei Verdi, insieme a Annalena Baerbock. Ancor di più, i tedeschi lo avevano lodato per il modo efficace con cui aveva risolto la questione della fornitura energetica in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, quando era riuscito a sganciare quasi del tutto il Paese dalla dipendenza verso la Russia.
Tuttavia, nel giro di un mese i sondaggi su di lui hanno cambiato segno. Sicuramente ha influito lo scandalo che ha visto protagonista Patrick Graichen, sottosegretario dell’Energia e suo stretto collaboratore, il quale ha ammesso di aver agevolato la nomina del suo testimone di nozze come capo per l’Agenzia tedesca per l’Energia, la DENA, facente capo al suo stesso ministero ed si è visto costretto a dimettersi.
La legge impopolare sugli impianti di riscaldamento
Il motivo principale della “caduta” del politico è però probabilmente un altro: si tratta della legge sugli impianti di riscaldamento, già approvata in via preliminare dal governo tedesco, proposta da Habeck e dal suo partito.
Se in Italia il governo propone piccole misure verso l’ecosostenibilità, il testo della legge tedesca è più netto e imporrebbe di sostituire i sistemi di riscaldamento, solo qualora si dovessero rompere, con pompe di calore alimentate da fonti rinnovabili almeno per il 65%. Questo a partire dal 2024. Una proposta risultata davvero impopolare, poichè andrebbe a colpire 2/3 degli immobili tedeschi, con spese ancora davvero elevate.
Il ministro Habeck, ha fatto sapere un portavoce, “ha chiarito che prende sul serio le critiche e che è disposto a migliorare la proposta di legge”.